lunedì 28 gennaio 2019

Cardito/ Dannata omertà



Non riesco a non pensare a quelle scene....orribili, inenarrabili, indelebili negli occhi di quelle anime innocenti. Uno che da piccolo le ha prese, da grande le dà.....e oggi con la complicità morale della compagna, "madre" dei bimbi ....tutto finisce. Sarebbe potuto finire prima con un passante coraggioso che poteva denunciare i misfatti, NOTI, CONOSCIUTI a molti.
Forse una vita si sarebbe potuta salvare, tanto orrore forse si sarebbe evitato.
Stasera credo che quello sgorbio della società "pernotti" in cella.....ma avrà, secondo il codice interno dei detenuti, un sonno poco sereno.
Guardati le spalle....pezzo di m...a!
Le scope sono tante!!!

                                                  Stefania Morena

domenica 27 gennaio 2019

Julien come Alfredino


Il 13 gennaio 2019 in una provincia di Malaga, in Spagna, una famigliola si apprestava a metter su il necessario per un pic-nic, quando affaccendati, entrambi i genitori perdono di vista il piccolo Julen di appena 13 mesi.        Nel 1981 Alfredino di 6 anni era a giocare, nei primi giorni di un caldo giugno, tra le campagne di Frascati e poco dopo il nulla.
Entrambi gli episodi diventano tragicamente la priorità per le forze di soccorso che DEVONO tirare fuori quei bambini ….da cosa??? Pozzi artesiani, pozzi tra le rocce delle colline di Malaga; due terreni diversi, due nazioni diverse, modalità di soccorso simili. Il caso di Alfredino divenne il primo di cronaca nera seguita in diretta tv (per molti suonerebbe strano coi mezzi attuali di web e smartphones), eppure Alfredino e la sua triste vicenda tennero una nazione intera incollata alla speranza di vedere in diretta il recupero felice di una vicenda drammatica.
Alfredino, ( ricordo personalmente n.d.r.) poteva e doveva comunicare coi soccorritori affinchè potesse essere di aiuto agli stessi nelle pericolose manovre di soccorso e anche per capire lo stato di salute del bambino.     Julen, dal lato suo, troppo piccolo per collaborare dal buio con i soccorritori, non ha avuto grande eco tra le notizie dei tg italiani, se non all’inizio e alla fine, una decina di giorni dopo e dopo uno spiegamento immane di squadre speciali, geologi, tecnici….Il piccolo Julen si è ritirato dalla vita così, lasciando nella disperazione più totale i genitori che pochi anni prima avevano perso il primogenito di due annie  mezzo per un fatale malore in spiaggia.
Oggi come ieri, per il nostro Alfredino e per il piccolo Julen, non resta che pregare, lasciando da parte sterili commenti sulla responsabilità genitoriale o su quelle di chi ha lasciato incustoditi quei maledetti buchi neri… resta purtroppo solo un pensiero rivolto a questi piccoli angeli , sperando di non ascoltare più notizie così.
                                                       Stefania Morena

venerdì 21 settembre 2018

Lettera ad un amico


Nascondiamoci dietro ad un dito. Qua tutti vogliono far credere che siamo un ambiente unito e compatto, una tifoseria che segue a prescindere dalla categoria, che il passaggio dalla B alla D è un fatto quasi indolore, che andiamo d’amore e d’accordo tutti, che tutti remiamo nella stessa direzione, che nessuno aspetta il primo errore di De Cesare. Che un prezzo di biglietto oggi non può incoraggiare o meno uno che non fa parte dello zoccolo duro o che ha un carattere diverso dal nostro e quindi deve essere incoraggiato per andare allo stadio. Penso che ne a me ne a te, mancavano mercoledì i 20 euro per andare in centrale, casomai anche una opportunità in più per farsi vedere da De Cesare. Ma noi abbiamo preferito stare con gli amici. Per me rivedere e sentire qualcuno che mi ha detto: è la prima volta che torno dal 2009. O quando ho rivisto un amico e ne son andato a chiamare un altro per dirgli... vedi che è tornato pure... perchè per me il tifoso, la curva, è stata per un certo senso una specie di famiglia e ogni tifoso bianco verde va visto come fratello. Ma oggi, questi principi non ci sono più, c’è la guerra a dire chi è più tifoso, a pensare alle proprie capacità, fisiche ed economiche, non c’è più la mentalità che più ne siamo e più riempiamo uno stadio obsoleto è troppo grande per i tempi moderni. Che in pochi quella distanza che passa tra la curva e la porta è una eternità. Che più ne siamo ed è più emozionante andare allo stadio, per tutti. Oggi come nella vita, come nella politica, come nello sport è troppo facile esaltare se stessi e “denigrare” gli altri per esaltare il proprio ego.

Di Salvatore Marzullo

domenica 19 agosto 2018

Calcio Avellino/ Siamo la Juve della D ma serve umiltà.


Di Salvatore Marzullo

Conferenza stampa di stamane.
Dopo tempo sono tornato ad una conferenza stampa. Decuplicati gli “addetti ai lavori” (giornalisti) ambiente giornalistico ancora sotto shock, troppo da categorie superiori e poco avvezzi ai campi in terra battuta. Sotto l’ aspetto tecnico societario, anche se siam tutti bravi a parlare, (ma al tecnico a fine conferenza gli ho ribadito che spero che le promesse fatte poi non vadano al vento, mi hanno dato una impressione positiva. Positivo anche il DS che seppur giovane sembra il classico ragazzo che sa il fatto suo. Di nuovo in bocca al lupo. E ricordatevi che da quando si scenderà in campo per il primo allenamento ci vorrà un mese per vedere qualcosa e la mano del tecnico. Ai miei amici ricordo, ci vorrà UMILTÀ, più né metteremo e prima ne usciremo da questo campionato semi professionistico.
Siamo la Juve della D e tutti giocheranno alla morte contro di noi, con la speranza a dicembre di indossare la GLORIOSA CASACCA dell’AVELLINO CALCIO. 
Forza Lupi, Forza Avellino

venerdì 17 agosto 2018

"Ripartire con umiltà: un pareggio non è una sconfitta"


Di Salvatore Marzullo


Ho avuto nella mia vita un grosso difetto, quello di non conservare nulla del mio trascorso. In questi giorni leggo e rileggo la 'meraviglia' di chi vede la 'nuova società' andare lenta nei suoi movimenti. Non so perchè ma mi è venuto in mente l'articolo che a suo tempo feci per il mio ex sito "AvellinoFans.it": "Al primo pareggio: Rodomonti caccia i renari". Può darsi che qualcuno non sa neache chi era questo 'signor Rodomonti' Renato Rodomonti, ma ve lo dico subito, nel 2009 era il Presidente e l'uomo che rappresentava l'Avellino Calcio .12. Si, la neonata società del 2009, all'epoca Taccone era in second'ordine, anche presso i media (e in quel periodo quelli che la seguivano si contavano sulle dita di una mano (vero Alfonso Marrazzo ?). In quell'articolo, si rimarcavano due cose: A) che il campionato di D non è 'facile', ha le sue difficoltà e che un 'pareggio' per una squadra dell'Avellino non doveva essere visto come una sconfitta per 5 a 0 (da li il "Rodomonti caccia i renari) B) che il campionato di D è un 'campionato a parte, con regole tutte sue (attenti ai cambi) e con giocatori che pur essendo di 'categoria' (top player della categoria) erano per noi tifosi di 'Serie A' sconosciuti. Eppure, quell'anno conobbi dei 'grandi' giocatori dal nome di Gaetano E Nella Romano e successivamente di Rosario Maiella, aa anche tanti giovani, come Pippo (Filippo Viscido), Alfredo Moscarino Ferdinando Rega e tanti altri. Se vogliamo fare del bene in questa categoria, sperando sempre in un eventuale ripescaggio in Lega Pro, è bene farci un bel BAGNO DI UMILTA', accettare anche i pareggi e qiualche sconfitta che non mancherà. Dare fiducia a chi allestirà la squadra (DS e allenatore) e pensare solo a sostenere i ragazzi. Ai 'sogni' quelli della B e della A, mettiamoli da parte, pensiamo prima a rientrare tra i 'professionisti', abituiamoci a vivere in un  altro 'mondo del calcio'.
Forza Lupi, Forza Avellino... Sempre !!!!!

lunedì 25 giugno 2018

Buongiorno Avellino


Questo lunedì, 25 giugno dell'anno 2018 sembra davvero iniziare con uno spirito nuovo, con profumo di rinnovo,pulizia e cambiamento.
Sembra che questo ballottaggio,per molti non scontato, abbia dato un sapore dolce all'amarezza che negli ultimi anni ha sfiancato la città.
Un risultato incredibile di voglia di nuovo.
Forse gli ultimi accadimenti legati alle Onlus del "vecchio ordinamento" ha dato il 'la' per debellare chi ha governato per troppi anni senza raggiungere più facilmente i grandi risultati di un tempo.
La semplicità, la trasparenza di un rappresentante che vuole solo il bene della provincia in cui vive il suo popolo .....dà fastidio a molti.....come di specchio riflesso di una situazione nazionale che avanza imperterrita contro la corrente dei magna magna.
La città, quella del VERO cambiamento, oggi giosce. Campane a festa, si inizia la terza Repubblica. AVELLINO ora ti rialzerai!

giovedì 10 maggio 2018

Amministrative prossime future

Calcolando le liste, le amicizie più o meno disinteressate, le alleanze, e anche le richieste di amicizia sui social che pullulano di buoni propositi umani, ma che dietro celano gli interessi politici per accaparrarsi, guadagnarsi un voto, beh ,,,,,dico con franchezza che tale ramo della vita di un cittadino, vorrei, potrei anche escluderla.
Sono una persona che vive di  "fai del bene e ricevi del bene" ......purtroppo però mi rendo pienamente conto di essere un'aliena sbarcata sulla Terra e vista come tale con derisione.
Il mondo politico non mi ha mai affascinato, forse proprio per le sue contorte manovre e strategie. Peppone e Don Camillo erano i miei simpatici riflessi della vita politica che si è sviluppata negli anni.
Avellino, la mia città che non vivo (trasferita in provincia n.d.r.)ma che amo, è cambiata, peggiorata sotto molti aspetti.
Lo si percepisce semplicemte passeggiando per le vie principali.
A breve dovrà delinearsi e insediarsi una nuova amministrazione, facce più o meno nuove, poltrone che accomoderanno vecchi e nuovi favori.
Non mi interessa la bandiera che sventolerà .....quello o quell'altro partito, sono sempre stata apolitica, ma voglio credere , sperare che si avveri un nuovo orizzonte per questo capoluogo morente.....
Ogni cosa cade e decade......e chiedo da amante della mia città d'origine, appassionatamente chiedo a chi siederà a Palazzo di Città di fare del bene, mettendo da parte strategie, meccanismi di astio e interesse ....
nel nome  di un centro storico svalutato,di tradizioni perse, ferragosti bui, di centinaia di giovani che prendono la valigia e risiedono altrove, di un verde non rispettato, del lavoro negato , della sanità sminuita e , perchè no, della sciarpata allo stadio.......
Avellino torna ad essere quella piccola Svizzera di cui eravamo inviadiati.
Qualunque sia la croce che verrà scritta su quella scheda.......Avellino rialzati!